Capranica Prenestina si conferma un modello di sostenibilità ambientale grazie a un ambizioso progetto di forestazione che prevede la messa a dimora di 50 mila alberi autoctoni. L’iniziativa, finalizzata alla tutela della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico, contribuirà a rafforzare le aree boschive e a migliorare la qualità dell’aria e del suolo.
Il progetto ha preso ufficialmente il via con la visita del Vicesindaco della Città metropolitana di Roma Capitale, Pierluigi Sanna, accompagnato dai Consiglieri Metropolitani Alessia Pieretti e Roberto Eufemia, oltre che dal Sindaco di Capranica Prenestina, Francesco Colagrossi. La delegazione ha effettuato un sopralluogo nelle zone interessate dalle piantumazioni, osservando da vicino il lavoro svolto su un terreno impervio, caratterizzato da declivi e asperità, che hanno reso necessario l’impiego di animali da soma per il trasporto dei materiali, come già avvenuto in progetti simili nel vicino Comune di Segni.
Il territorio dei Monti Prenestini, con la sua varietà geologica e morfologica, è stato un elemento chiave nella scelta delle specie arboree e arbustive più adatte. Tra le piante selezionate figurano acero, frassino, cerro e carpino, oltre a specie arbustive come rosa canina, sorbo, viburno e corniolo, fondamentali per proteggere il suolo e garantire la crescita equilibrata della vegetazione.
L’area interessata dal progetto è la più estesa delle tre zone coinvolte nel piano RM04, che comprende anche i comuni di Segni e Montelanico. Qui la forestazione si estenderà su circa 50 ettari, contribuendo a creare un ecosistema più resiliente e a migliorare le connessioni tra le aree verdi già esistenti.
L’iniziativa rientra in un più ampio piano di rimboschimento promosso dalla Città metropolitana di Roma Capitale, sostenuto dai fondi del PNRR, che punta a incrementare la copertura forestale nelle aree urbane e naturali. L’obiettivo è garantire una biodiversità elevata, favorire il recupero spontaneo della vegetazione e creare nuovi boschi capaci di assorbire CO₂ e mitigare l’aumento delle temperature.
Oltre ai benefici ambientali, il progetto avrà anche un impatto positivo sul territorio dal punto di vista turistico e sociale. L’area, situata nelle vicinanze della zona speciale di conservazione di Monte Guadagnolo e caratterizzata da numerosi sentieri e percorsi naturalistici, vedrà un ampliamento delle possibilità di fruizione da parte di escursionisti e appassionati di montagna.
Creare nuovi boschi in un’ottica di adattamento alle condizioni climatiche e geomorfologiche locali rappresenta un’importante opera di riqualificazione del territorio. Questo intervento non solo migliorerà la qualità della vita dei cittadini ma potrebbe anche rispondere a una futura tendenza di spostamento della popolazione dalle città alle aree collinari e montane, sempre più apprezzate per la loro vivibilità e il contatto con la natura.
Articolo a cura di Francesca Giovannini