Una tecnica innovativa, sviluppata da un team di scienziati sudcoreani, potrebbe rivoluzionare il trattamento del cancro. Utilizzando una rete genica complessa, i ricercatori sono riusciti a riconvertire le cellule tumorali del colon-retto in normali cellule intestinali sane. Questo approccio potrebbe aprire la strada a terapie antitumorali più sicure ed efficaci, superando i problemi legati alla tossicità e alla resistenza tipici della chemioterapia tradizionale.
Al momento ancora sperimentale, la tecnica ha mostrato risultati promettenti sia su cellule in coltura che su modelli animali, e gli scienziati sono ottimisti che possa essere applicata in futuro anche alla cura dell’uomo. Il team di ricerca, guidato dal professor Kwang-Hyun Cho del Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST), ha sviluppato un metodo che sfrutta la “differenziazione cellulare”, un processo biologico che consente alle cellule di trasformarsi in tipi cellulari più specializzati.
Il cancro, durante il suo sviluppo, porta le cellule tumorali a perdere il loro stato differenziato, tornando a uno stadio più primitivo e “indifferenziato”. Questo fenomeno rende le cellule malate più difficili da trattare. Tuttavia, grazie a simulazioni avanzate al computer e all’uso di una tecnologia chiamata BENEIN (single-cell Boolean network inference and control), i ricercatori sono riusciti a ricostruire il “circuito” genico che regola la differenziazione cellulare, riuscendo a riattivare la rete molecolare nelle cellule tumorali e stimolando la loro trasformazione in cellule sane.
La Sperimentazione sul Cancro al Colon
Nello specifico, i ricercatori hanno applicato la tecnica alle cellule tumorali intestinali, un tipo di cancro particolarmente aggressivo e diffuso, con oltre 50.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia. Grazie all’inibizione simultanea di tre “master switch” molecolari – MYB, HDAC2 e FOXA2 – le cellule del cancro al colon-retto sono riuscite a trasformarsi in enterociti (cellule normali dell’intestino), riducendo significativamente la malignità e bloccando il progresso del tumore.
Il professor Cho ha commentato: “Il fatto che le cellule cancerose possano essere riconvertite in cellule normali è un fenomeno sorprendente. Questo studio dimostra che tale inversione può essere indotta sistematicamente.” Il suo lavoro introduce una nuova tecnica reversibile per trattare il cancro, che potrebbe sostituire le attuali terapie distruttive con un approccio più mirato e meno invasivo.
Speranze per il Futuro
I risultati preclinici di questa ricerca potrebbero segnare l’inizio di terapie anticancro più efficaci, dove il focus non sarà più l’eliminazione delle cellule tumorali, ma la loro trasformazione in cellule normali, riattivando il naturale processo di differenziazione cellulare. Questo approccio potrebbe ridurre il rischio di recidive e metastasi, oltre a minimizzare gli effetti collaterali legati alle tradizionali terapie antitumorali.
Il lavoro del team sudcoreano, intitolato “Control of Cellular Differentiation Trajectories for Cancer Reversion”, è stato pubblicato sulla rivista Advanced Science. La speranza è che questi sviluppi possano presto portare a soluzioni terapeutiche concrete per milioni di pazienti in tutto il mondo.
Articolo a cura di Francesca Giovannini