L’Europa si prepara a una trasformazione epocale per i campi in erba sintetica. Nonostante questi non verranno completamente eliminati, subiranno profonde modifiche a causa delle nuove regole mirate a eliminare le sostanze nocive presenti nei materiali sintetici.
A partire dal 2030 la produzione di nuovi campi con questi materiali verrà vietata. Inoltre, entro lo stesso anno, tutti i campi esistenti dovranno essere rimossi e sostituiti.
Questa iniziativa è motivata dal fatto che il manto dei campi in erba sintetica, realizzati con questi materiali, rappresentano una minaccia per la salute degli sportivi.
La Commissione Europea sostiene che il 90% dei campi di calcio sintetici in Europa è realizzato con gomma riciclata da pneumatici fuori uso, un materiale considerato dannoso. Inoltre, i campi in erba sintetica rilasciano costantemente microplastiche nell’aria, potenzialmente dannose se inalate dagli esseri umani.
Entro 7-8 anni, gli attuali campi di calcio, calcetto, tennis, hockey, rugby, football americano e golf in Europa dovranno essere sostituiti con materiali non dannosi per la salute, con un costo stimato di 8,5 miliardi di euro.
In Italia, dove ci sono circa 3.000 campi in erba sintetica, ciò rappresenterà un costo di circa 900 milioni di euro. La speranza è che l’UE possa offrire incentivi per agevolare questa transizione e mitigare l’impatto sulle attività sportive, soprattutto quelle amatoriali e dilettantistiche.
Articolo a cura di Francesca Giovannini