Immaginate una grande piscina, piena di acqua calda, diciamo dai 30 ai 40 gradi, all’aperto; e immaginate che sia antica, circa 2000 anni. E poi immaginate di immergervi in questa acqua che ci riporta allo stato primordiale mentre fuori, intorno a voi, c’è una frizzante arietta che si aggira intorno ai 5 gradi. E mentre galleggiate beatamente pensando a quanto è bello stare al mondo, guardate il cielo stellato e infinito sopra di voi. Se poi l’acqua ha anche poteri benefici sul nostro organismo, ecco la perfetta descrizione di una meravigliosa piscina termale.
Le terme: gli antichi romani lo sapevano bene quanto fosse importante il contatto con l’acqua per gli esseri umani. Ma perché?
Dal punto di vista medico esiste una disciplina, chiamata idrologia medica, che studia le acque termali e le loro molteplici applicazioni in campo sanitario (crenoterapia).
Ma è solo acqua, potrebbero dire qualcuno! Invece, sulla base di studi clinici e ricerche ormai affermate, il nostro organismo trae diversi benefici da questo semplice elemento.
L’acqua termale respirata tramite aerosol, inalazione, nebulizzazione, ha potere disinfiammante sul sistema respiratorio, aiutando a prevenire otiti, sinusiti e flogosi delle alte e basse vie aeree, come bronchiti e polmoniti; inoltre aiuta a combattere le allergie.
Il bagno in acqua termale, d’altra parte, è ottimo per contrastare le patologie dermatologiche come la dermatite atopica e seborroica e la psoriasi.
La stessa acqua, miscelata a fango e applicata sulle articolazioni ha il potere di rallentare i processi artrosici e limitare il dolore ad essi connesso. Oltre a lasciare la pelle liscia e levigata per l’effetto esfoliante del fango (piacevole effetto “collaterale”).
Le irrigazioni vaginali con acqua termale aiutano a ridurre l’incidenza di vaginiti.
Infine, bere le acque termale tramite terapia idropinica apporta benefici a fegato, stomaco, pancreas e colon, facilitando il processo digestivo e contrastando la stipsi e il colon irritabile.
Le acque termali differiscono tra loro per temperatura alla sorgente, distinguendosi in acque ipo e ipertermali, e in base ai minerali in esse disciolti. In base alla loro composizione, le acque termali sono più o meno adatte a determinati tipologie di cure.
Riassumendo potremmo dire che le acque solfate e bicarbonate sono indicate in particolar modo per trattare i disturbi del fegato, dell’apparato digerente e di quello gastrointestinale.
Le acque sulfuree vengono usate in caso di problemi respiratori, cutanei e dermatologici e legati all’osteoporosi. La particolarità di queste acque, per la presenza di elevate quantità di zolfo, è il forte odore. È la tipologia di acqua termale maggiormente diffusa in Italia.
Le acque cloro-sodiche sono acque dalle tante proprietà benefiche. Vengono usate per il trattamento di disturbi articolari, reumatici e vascolari. Questa acqua termale può essere inalata o applicata con trattamenti fangoterapici.
La composizione delle acque salso-bromo iodiche è ricca di cloruro di sodio, iodio e bromo. Si tratta di acque saline particolarmente indicate nel trattamento di problemi ginecologici, dermatologici e disturbi osteoarticolari.
Caso a parte è quello dell’acqua del mare.
L’acqua marina differisce dalle classiche acque termali proprio per il contenuto salino. Viene utilizzata in talassoterapia, attraverso l’applicazione di fanghi curativi, bagni, e inalazioni. È particolarmente apprezzata in campo medico e soprattutto in campo estetico e dermatologico per tonificare la pelle e contrastare la cellulite. L’acqua marina ha potere antibatterico, favorisce il drenaggio dei liquidi e la circolazione, ed è usata anche in caso di disturbi alle vie aeree.
Dopo questa carrellata delle meraviglie, a voi la prescrizione: scegliere una delle tante stazioni termali diffuse in Italia, o anche all’estero, e approfittare di questa fantastica medicina naturale, utile per rinvigorire il corpo e rilassare la mente.
Articolo a cura di Valentina Buonuomo
Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Pediatrica
Medico di Medicina Generale