Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato un ambizioso piano per trasformare il 70% delle strade della città in zone a 30 km/h entro la fine del suo mandato. Tuttavia, le specifiche e i dettagli di questa proposta sono al momento oggetto di dibattito e interpretazione.
Gualtieri ha dichiarato l’obiettivo di implementare limiti di velocità a 30 km/h su una percentuale significativa delle strade romane. Questa dichiarazione ha sollevato molte polemiche sui social media e domande su quali strade e quartieri sarebbero stati coinvolti in questa trasformazione. In precedenza, l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, aveva delineato il concetto di istituire zone a 30 km/h sulla viabilità secondaria.
Attualmente, il Comune ha elaborato un piano che prevede la creazione di 69 “isole ambientali”, che automaticamente comporteranno limiti di velocità a 30 km/h, insieme a nuove piste ciclabili e marciapiedi più ampi. Tuttavia, alcuni critici ritengono che questo programma non si avvicini affatto al 70% annunciato dal sindaco.
L’assessore Patanè ha sottolineato in passato le sfide e le limitazioni di implementare la zona a 30 km/h su strade ad alta frequenza di traffico e frequentate dai mezzi pubblici. Ha indicato che ci sono funzioni incompatibili, come autobus, linee express e tram, oltre a strade a scorrimento veloce che non consentono limitazioni del traffico.
In risposta alle ambizioni del sindaco, c’è stata anche ironia da parte di alcuni, come il presidente di Udicon Lazio, Fabrizio Ciliberto, che ha commentato sarcasticamente: “Limite a 30 chilometri orari? A Roma ci pensano i cantieri.” L’associazione di tutela dei consumatori ha invitato il sindaco a concentrarsi prima sul caos del traffico causato dai numerosi lavori in corso contemporaneamente, proponendo misure tempestive e miglioramenti immediati nei servizi di trasporto pubblico.
Inoltre, mentre a Bologna è in corso una polemica simile sulla trasformazione di tutta la città in zona a 30 km/h, a Roma si sottolinea la necessità di affrontare le sfide specifiche della capitale, tra cui la gestione dei cantieri e il miglioramento del trasporto pubblico.
Articolo a cura di Francesca Giovannini