Di buon mattino l’allegra partenza verso la terra abruzzese; la meta Sulmona e luoghi limitrofi.
Il Prof. Fioramonte, nostro docente molto acculturato di quella terra, è l’organizzatore della lunga passeggiata. Lungo il tragitto ci descrive montagne, paesi e vallate pieni di storia ed era un voltarsi sia a destra che a manca facendo domande di chiarimento.
Arrivati alla cittadina abruzzese di Sulmona, provincia di L’Aquila, fondata dai Peligni nel IV secolo a.c. e incastonata fra verdi e scoscese montagne che fanno parte dell’ Appennino Centrale, spiccano La Maiella (2795 mt) e il Monte Marrone (2061 mt), famoso per aver dato rifugio a Celestino V dopo aver lasciato il pontificato.
Il nostro itinerario sulmonese inizia lungo il meraviglioso Corso dove fanno bella mostra le coloratissime vetrine arredate con le più disparate confezioni di confetti di cui la città ne va fiera in tutto il mondo; pensate che già dal XV secolo le monache di S. Chiara si dedicavano a questo prodotto.
Gioielli preziosi sono le artistiche chiese fra le quali spiccano: Santa Maria della Tomba del XIV secolo con uno stile architettonico Romano-Gotico; il complesso della S.S. Annunziata sempre del XIV secolo di stile barocco che con l’ annesso ospedale è uno dei più famosi monumenti di culto. La cattedrale dedicata a S. Panfilo protettore della città, ricostruita su un tempio pagano con stile Romano-Gotico-Barocco, non si poteva assolutamente perdere una visita a questa splendida chiesa.
“Sulmo mihi patria est”.
Publio Ovidio Nasone nacque nel 43 a.c. da famiglia nobile, all’età di 12 anni si recò a Roma per dedicarsi agli studi letterari con Orazio, Pancrazio e Virgilio. Conosciuto semplicemente come Ovidio, scrittore e poeta latino; ricordiamo “Le Metamorfosi”, una delle sue opere maggiori. Non si sa come, ma cadde in disgrazia sotto l’ imperatore Augusto.
“La penna ferisce più della spada”… così fu esiliato nella lontana Tomi (oggi Costanza nell’odierna Romania) dove dopo un decennio morì nel 18 a.C. piangendo la sua cara terra natale.
Nel 1925 viene eretta nella centralissima piazza XX Settembre una statua bronzea raffigurante il poeta in un atteggiamento riflessivo.
Qualcuno reclama: è giunta l’ ora di dedicarla al desinare. Da Sulmona verso Bominaco, un’impresa non facile, ci attende un caratteristico ristorantino con appetitosi piatti descritti con tanta fantasia da una simpatica ristoratrice.
Bominaco, una piccola frazione di 61 abitanti posta a 974 m.s.l.m. raggiungibile attraverso tornanti mozzafiato.
Un piccolo gioiello invidiabile è la chiesa di S. Maria Assunta e l’oratorio di S. Pellegrino. Capolavori d’ arte poco conosciuti in questo piccolo borgo. Nell’oratorio si entra in piena penombra in religioso silenzio prendendo posto su delle panche appositamente sistemate. Improvvisamente vengono accese le luci: l’emozione è immensa, affreschi pregiati di scene bibliche del Vecchio e del Nuovo Testamento riempiono completamente soffitto e pareti, qualcosa di meraviglioso che solo chi vede ne può gioire; “La Cappella Sistina d’Abruzzo”, così è stata definita.
Il crepuscolo si fa innanzi, la passeggiata volge al termine, imminente è il rientro verso casa.
All’arrivo un meritato applauso all’autista del pullman e al nostro Presidente Maurizio Volpi che si dedica con instancabile passione a queste iniziative culturali e ne saremo sempre riconoscenti.
Giuseppe Turianelli