Tutti gli artisti, siano essi poeti, scultori o pittori riescono a compiere un miracolo, quello di sapere presentare la realtà da un’altra prospettiva che assurge così ad una straordinaria forma d’arte. Probabilmente si tratta di un dono e di una passione insieme che trovano forma in un linguaggio capace di coinvolgere il gusto del pubblico, un messaggio profondo quello loro che resiste al gusto nel corso dei secoli e che trae origine dalla spiritualità individuale.
La capacità di esternare le proprie emozioni e trasmetterle agli altri non è cosa semplice, ma il nostro Paese è stata sempre fucina di una grande tradizione artistica che ci ha fatto riconoscere nel mondo. In effetti sono moltissime le fondazioni, le accademie, le scuole d’arte, le associazioni che mantengono viva la memoria di forme artistiche che altrimenti sarebbero disperse nel lontano ricordo del passato.
È anche l’esempio dell’ultima iniziativa del Salotto Culturale di Chiara Pavoni in via della Lungara 44 a Roma. Qui in collaborazione con Michela Zanarella, lo scorso 9 dicembre, è stato organizzato un incontro letterario con testi poetici dedicati al dono. L’incontro denominato per l’occasione “aperitivo letterario” trae spunto da un celebre verso di Ungaretti “Tra un fiore colto e l’altro donato”.
Massimiliano Negri