Avrà luogo giovedì 8 marzo alle ore 19:00 presso la Libreria Spazio Sette di Roma la presentazione ufficiale del volume che, a trent’anni di distanza dalla sua prima uscita cinematografica, rende omaggio ad un’opera cult che ha segnato una svolta nella cinematografia femminile: Lezioni di piano di Jane Campion.
Scritta a quattro mani da Paola Besutti e Gabriele Marcello, questa prima monografia sul film è appena uscita per Gremese Editore all’interno della collana “I Migliori film della nostra vita”. Insieme agli autori ne discuteranno il critico e saggista cinematografico Piero Spila e il presidente del Teatro Palladium e del Premio Movie to Music Luca Aversano.
Un giorno speciale per celebrare un’artista – prima donna della storia del cinema a vincere la Palma d’Oro a Cannes – che si è dimostrata un’innovatrice nel linguaggio e narrazione di genere, trasformando – proprio con Lezioni di Piano – l’idea di cinema al femminile e di adattamento letterario.
Il libro ricostruisce la genesi del film, il percorso della regista attraverso il suo sguardo non convenzionale, i molteplici rimandi letterari (pur non essendo un adattamento) e la struttura portante della partitura musicale, protagonista e metafora dell’opera grazie all’estro compositivo di Michael Nyman; una colonna sonora divenuta oramai un classico al pianoforte.
Lezioni di piano narra della graduale riappropriazione del desiderio e della sessualità da parte di una donna scozzese di metà Ottocento, trapiantata in un contesto coloniale neozelandese governato dalle accigliate regole puritane del vecchio continente, lontane dai modelli di vita dei nativi.
Un film femminile ma non femminista, capace di inquadrare attraverso un’originale sintassi cinematografica le figure di uomini femminilizzati e donne mascolinizzate in una versione sui generis del romanzo gotico e d’appendice, in cui anche l’elemento erotico è forte e inaspettato: violento, viscerale, essenziale.
La visione di Jane Campion, a distanza di anni, rimane emotivamente intatta per finezza registica e riscoprirne la visione in un’accurata analisi critica, come questo libro dimostra di voler fare, è un’opportunità per comprendere meglio un film che sembra classico e romantico, ma che, in realtà, è il suo opposto.