Un docente di Nuoro è stato sospeso per aver fatto recitare una preghiera in classe ai ragazzi nella scuola elementare San Vero Milis in provincia di Oristano.
In passato una maestra “amica” di Matteo Messina Denaro ha avuto 10 giorni di sospensione mentre Marisa Francescangeli, che ha guidato i ragazzi nella lettura della preghiera nel periodo natalizio, ne ha subiti 20; quest’ultima avrebbe proposto alla sua classe di realizzare un piccolo rosario a forma di braccialetto per poi recitare con i ragazzi un Padre Nostro e un’Ave Maria.
La scelta della maestra, avvenuta durante la sostituzione in terza elementare di un suo collega, le costa non solo una sospensione di venti giorni ma anche la riduzione dello stipendio.
Così la Francescangeli:
«Non penso di aver fatto nulla di male, oltretutto tutti i bambini seguono le lezioni di religione e si stanno preparando per la Prima Comunione – spiega trattenendo a stento le lacrime –. Per me è una gioia andare a scuola. Mi mancano i bambini»
Ora l’Avvocato della Uil la dott.ssa Elisabetta Mameli, che assiste la signora Marisa Francescangeli, presenterà ricorso.
In realtà al TG4, durante la trasmissione “Diario Del Giorno”, interviene il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
“Appena emersa la vicenda ho chiesto una relazione dettagliata sui fatti dopodiché abbiamo mandato gli ispettori per verificare che la procedura sia stata corretta. Posso soltanto dire che non si tratta della recita episodica di una preghiera, ma, dalla documentazione a fondamento della decisione disciplinare si tratta di reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore disciplinari”, spiega Valditara rispondendo ad una domanda sul caso.
“Dopo diversi interventi ‘bonari’ del dirigente scolastico – ha aggiunto – si è arrivati all’attivazione di un procedimento disciplinare che si è concluso con la sanzione di 20 giorni dopodiché io, appena è emersa la notizia, ho richiesto una relazione dettagliata e abbiamo inviato gli ispettori per verificare che la procedura sia stata svolta correttamente. Ovviamente l’insegnante può ricorrere al giudice del lavoro, io posso solamente dire che non si tratta della recita episodica di una preghiera ma, dalla documentazione a fondamento della decisione disciplinare, si tratta di reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore disciplinari”.
Dunque
“l’accusa è che anziché insegnare storia, geografia, matematica l’insegnante avrebbe fatto cantare inni religiosi e pregare, quindi si tratta di una violazione di un obbligo previsto dalla legge”.
Poi aggiunge:
“L’insegnante ‘amica’ di Matteo Messina Denaro è stata sospesa inizialmente per 10 giorni perché è il massimo che un dirigente scolastico può fare, dopo di che su mio intervento si è avviato un procedimento di sospensione a tempo indeterminato. L’insegnante è stata sospesa a tempo indeterminato e nel contempo è stato avviato un procedimento disciplinare che potrà concludersi anche eventualmente con il massimo della sanzione”.