Le sigarette elettroniche usa e getta sono sempre più vendute: utilizzabili fino a quando batteria e liquido si esauriscono, aromatizzate o no, con nicotina o senza, il loro è un fascino per molti senza pari. Eppure, rappresentano un rischio per l’ambiente e per la salute da non sottovalutare (su tutti la concreta possibilità di sviluppare enfisema polmonare).
Livelli di nicotina superiori ai limiti di legge, assenza di controlli sull’età di chi acquista e avvertenze sulla salute in etichetta non regolari: da Altroconsumo arriva un’inchiesta a tutto tondo sul mercato online delle sigarette elettroniche. Che, troppo spesso, nasconde delle insidie.
Per analizzarle una ad una, l’organizzazione ha acquistato online 15 e-cig monouso (quelle, cioè, che non possono essere ricaricate e con le quali non si può scegliere la quantità di nicotina da svapare), di cui 10 non risultavano autorizzate alla vendita in Italia e 3 avevano quantità di nicotina superiore ai limiti di legge. Inoltre, vari e-shop non risultavano registrati come prevede la normativa e né richiedevano documenti per evitare acquisti da parte di minorenni. Mentre sono pochi coloro che rispettano la normativa sui rifiuti elettronici (Raee). 14 dispositivi su 15 sono prodotti in Cina (un prodotto non riportava informazioni in merito).
I costi sono contenuti, meno di 10 euro in media nel nostro caso (con prezzi che andavano dai 4 euro ai 18,90 euro), e, a seconda del modello, permettono un certo numero di tiri (i “puff”). Più aumenta il numero di puff, più aumenta la carica della batteria che, nel caso di Altroconsumo, andava dai 345 mAh (milliampere ora) agli 850 mAh.
Solo 5 e-cig su 15 riportavano il contrassegno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) che legittima la circolazione delle sigarette elettroniche monouso (con nicotina e senza) in Italia.
La vendita delle altre dieci e-cig senza contrassegno (Puff Bar, Revoltage, Salt Switch e X-Bar) non dovrebbe essere consentita in Italia, eppure gli analisti sono riusciti a comprarle online e a riceverle senza alcun problema. In più, i siti dai quali sono state acquistate le e-cig senza contrassegno non sono registrati nella lista Adm dei soggetti autorizzati alla vendita: quindi, non potrebbero vendere e-cig.
Articolo a cura di Francesca Giovannini