Lo scorso 2 luglio si è concluso presso la Fondazione “Giovanni Pierluigi da Palestrina” il “Festival del libro itinerante”, un progetto tanto ambizioso quanto importante per le nuove generazioni. L’iniziativa è stata ideata dal giovane Matteo Pellegrini che abbiamo intervistato per l’occasione.
Buongiorno Matteo a conclusione della prima edizione del Festival siete soddisfatti dell’esito dell’iniziativa?
“Direi proprio di si, è stata una sorpresa in crescendo, il progetto ha avuto un consenso superiore alle nostre aspettative, abbiamo riscontrato grande entusiasmo non solo tra i partecipanti ma anche tra le tante associazioni e fondazioni che in diversi paesi hanno accolto la nostra proposta.”
La partecipazione del pubblico è stata numerosa e attiva?
“In diverse sale, come nell’ultima presso la casa natale del Palestrina, abbiamo ottenuto il sold out e trovato grande ospitalità; anche le vendite dei libri sono andate bene e per questo già prevediamo una seconda edizione.”
Mi sembra un risultato veramente straordinario essere riusciti a valorizzare il libro in un’epoca fortemente a trazione digitale come la nostra, è la realizzazione di un piccolo sogno?
“Si perché all’inizio tutti dicevano bella l’idea ma in fondo nessuno ne era veramente convinto, oggi la consapevolezza che il progetto funziona è dimostrata dai numeri.”
Vogliamo anticipare ai lettori qualche novità prevista per la seconda edizione?
“Volentieri! Le parole d’ordine saranno “relazioni” ed “emotività”, in che modo il ragazzo si relaziona con il mondo? E poi “tecnologia” che oggi ingiustamente viene vista come demone soprattutto in questi ultimi mesi che si parla tanto dei pericoli dell’intelligenza artificiale.”
Tra i partecipanti e gli organizzatori ci sono stati tanti giovani?
“I giovani sono stati molti anche grazie al coinvolgimento delle scuole, pensate che la mascotte del Festival del libro è stata disegnata da un ragazzo di sedici anni.”
Il Festival del libro genera un indotto attraverso il quale possono svilupparsi altri stakeholder?
“Il progetto non promuove solo il libro ma anche il valore culturale del posto; nella seconda edizione mireremo ad un ampliamento dell’attività coinvolgendo un numero maggiore di enti pubblici e privati attraverso l’estensione dell’area territoriale che andremo a coinvolgere. Immagino per esempio una bella cornice musicale intorno alla presentazione di un libro chiamando in causa le principali organizzazioni artistiche dell’area, penso per esempio alla Fondazione “Giovanni Pierluigi” a Palestrina o il Circolo Culturale “Lya De Barberiis” a Zagarolo.”
Vogliamo rivolgere tanti complimenti a Matteo Pellegrini e a tutti coloro che hanno contribuito al successo dell’iniziativa, e allora un grande in bocca alla seconda edizione del festival del libro.