Grande attenzione mediatica per il Lago di Nemi che nei giorni scorsi è stato protagonista nella grandi emittenti televisive italiane e su numerose testate giornalistiche per un preziosissimo ritrovamento.
Dal fondale del lago infatti, grazie all’intervento della Protezione Civile impegnata a ripulire il fondale del bacino, è stata rinvenuta una testa di una statua d’epoca romana rimasta sott’acqua per millenni.
Farà parte del tesoro delle navi di Caligola?
Per rispondere al quesito sentiamo il dovere di una piccola premessa storica.
Probabilmente circa ottant’anni fa i nazisti tedeschi distrussero due navi romane dell’Imperatore Caligola che erano state scoperte a Nemi, un gesto di sfregio per il quale fu chiesto dallo stesso Comune il risarcimento alla Germania. Si trattava di due navi particolari, lunghe oltre 70 metri, non dedicate alla navigazione ma al culto e definite pertanto “navi palazzo” utilizzate dall’Imperatore per dei riti in onore della Dea.
Fu proprio Benito Mussolini nel 1928 che diede il via alla svuotamento del lago per facilitare il recupero delle navi, un recupero che per secoli era stato tentato senza successo determinando anche gravi danni ai relitti.
L’emersione dei colossali reperti avvenne così nel 1932 e nel 1940 fu inaugurato il Museo per custodirli; tuttavia l’importante centro archeologico venne presto distrutto da un incendio per alcuni attribuibile alla furia dei nazisti, per altri ad un bombardamento degli alleati.
In attesa delle dichiarazioni degli esperti che valuteranno l’opera attraverso le indagini storiche, il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci afferma:
“Tutta l’Amministrazione si augura che questo ritrovamento possa gettare nuova luce sulla storia di Caligola e sulla sua eredità consentendo di svelare ancora i segreti nascosti nelle profondità di Nemi; si invita la comunità locale e gli appassionati di storia a mantenere la calma e a seguire con pazienza lo sviluppo della scoperta.“