L’ha cantato Franco Battiato quel “mal d’Africa” che ti prende se solo sei stato almeno una volta in Africa. Sono quei sorrisi dei bambini, che ti porti dentro, bambini che non hanno nulla eppure trovano la forza per sorridere. E mentre ritorni in Italia vieni preso da quella nostalgia dei luoghi, delle persone. È quella nostalgia che sicuramente ha colpito il nostro ambasciatore Luca Attanasio, ucciso da un commando terroristico il 22 febbraio 2021.
Sono quei bambini, molti sono bambini soldati, di cui ci parla Antonella Napoli nel suo ultimo libro “Le verità nascoste del delitto Attanasio” edito dalle edizioni All Around e che il Circolo Culturale Prenestino Roberto Simeoni Aps presenterà venerdì 20 ottobre, ore 17,30, presso la sala convegni dell’Albergo Stella di Palestrina.
Napoli ne aveva già parlato nel precedente libro “Più forte della paura”. Ora, ritornata da quei luoghi, la regione dei Grandi Laghi della Repubblica Democratica del Congo, ci racconta di depistaggi, omertà, mancate misure di sicurezza, processi farsa pur di non far emergere la verità, quella “verità nascosta” che lei, giornalista d’indagine, ha indagato e che ora prova a raccontarci.
Le autorità locali hanno cercato di accreditare la tesi di un rapimento per ottenere un riscatto finito male. Dalla penna di Antonella Napoli esce un’altra verità: quell’attacco era premeditato, non un episodio estemporaneo con un obiettivo a caso.
Parleremo di un indagine che ad oggi non ha trovato un soluzione, ma anche di quel grande continente che è l’Africa. Un continente che per estensione supera America, Cina e India messe insieme, dove risiedono oltre duemila entità etniche e linguistiche. La sua popolazione, la più giovane del pianeta terra, ha un tasso di crescita maggiore di ogni altra parte del mondo con conseguente rapida urbanizzazione. Eppure in alcune aree del continente, in particolare l’Africa subsahariana la percentuale di persone in povertà arriva a toccare il 60-70% della popolazione. Da qui il fenomeno dell’emigrazione, una piaga le cui conseguenze arrivano fino a noi in Italia.
Su quelle donne, uomini e bambini africani l’Occidente fa crescere la sua economia, quelle mani che lavorano senza sosta, estraggono dalla loro terra il coltan che è necessario per far funzionare i nostri strumenti tecnologici, anche il computer con cui sto scrivendo, o il cobalto su cui noi Europei vogliamo far crescere la nostra economia green, le batterie delle nostre auto elettriche. Un continente dove la corruzione fa sì che le ricchezze rimangano nelle mani dei pochi, mentre ai molti restano solo la fatica e le briciole.
Articolo a cura di Roberto Papa
Resp. Circolo Culturale Prenestino Roberto Simeoni Aps