Chi di noi non ha mai provato emozione nell’ascoltare la propria canzone preferita alla radio?
Quello che forse non tutti sanno è che la musica è una vera e propria medicina per l’anima e per il corpo.
Le melodie che giungono alle nostre orecchie attraversano il nostro corpo sotto forma di onde acustiche influiscono sul battito cardiaco, sulla pressione sanguigna, sulla respirazione e sui livelli ormonali. La sensazione di benessere che si sperimenta mentre si ascolta un brano musicale, ad esempio, sarebbe dovuto alla capacità della melodia di attivare nel cervello le reti neurali correlate al piacere: le note innescano la produzione di ormoni chiamati endorfine, che migliorano l’umore e condizionano il rilassamento.
Altro ruolo positivo della musica è nel recupero metabolico dallo stress, nella motilità gastrica e intestinale e nella riduzione del livello di ansia, con un effetto protettivo del sistema cardiovascolare.
Sono stati dimostrati gli effetti benefici sull’attività fisica: ascoltare brani musicali durante l’allenamento aiuterebbe ad aumentare la velocità degli esercizi e la resistenza allo sforzo, migliorando le performance sportive: l’ascolto della musica durante l’esercizio fisico può aiutare la coordinazione e la motricità del corpo.
Studi scientifici hanno inoltre dimostrato come ascoltare musica favorisca le attività cerebrali complesse come lo studio della matematica e i giochi di concentrazione, ad esempio gli scacchi.
In medicina la stimolazione nella produzione delle endorfine tramite l’ascolto di brani musicali viene utilizzato per lenire il dolore cronico nelle patologie osteoartritiche e tumorali, riducendo l’utilizzo di antidolorifici.
Allo stesso modo, far ascoltare brani musicali in sala parto permette alle neomamme di affrontare meglio il travaglio e di ridurne i tempi (un consiglio: preparate per tempo una vostra personale playlist da portare con voi in sala parto!).
In altri campi medici come la neurologia e la neuropsichiatria infantile, l’ascolto e la produzione musicale da parte dei pazienti costituiscono validi strumenti educativi, riabilitativi e terapeutici efficaci sia dal punto di vista organico, ristabilendo equilibrio nel corpo, sia dal punto di vista psicologico, riducendo lo stress e migliorando le connessioni neuroendocrine, facilitando il raggiungimento degli obiettivi di trattamento.
A patto però che sia la propria musica preferita o, come dice il grande Jovanotti, “Che non c’è musica che vale di più, di quella musica che vuoi sentire tu” (cit “Non m’annoio”, Lorenzo Jovanotti Cherubini)
Quindi, a voi la prescrizione: un brano ritmato al mattino appena alzati, per partire con energia e una dolce melodia la sera prima di coricarsi per assaporare la soddisfazione di una giornata ben spesa.
Dr Valentina Buonuomo
Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Pediatrica
Medico di Medicina Generale