La Stella di Natale è riconosciuta come il simbolo delle festività natalizie e quasi tutti gli italiani ne hanno in casa almeno una.
In realtà si tratta di una pianta tanto bella quanto delicata, il suo nome botanico è Euphorbia pulcherrima e la principale caratteristica estetica è rappresentata dal bellissimo contrasto delle foglie verdi e rosse; troppo spesso la pianta presenta segni di sofferenza a distanza di pochi giorni dall’acquisto, ma cosa possiamo fare per impedirlo?
Bisognerebbe intanto prestare attenzione alla scelta della pianta che dovrebbe avere una colorazione viva e preferibilmente più folta che alta.
Fondamentale liberare subito la stella dal solito cellofan, esporla in piena luce e lontano dalle correnti d’aria. Come ogni pianta mal sopporta il contrasto di temperatura caldo-freddo e la mancanza d’aria e spazio. La temperatura deve essere costante e non deve mai scendere sotto i 15 o superare i 19 gradi centigradi.
Il terriccio non si deve seccare ma rimanere leggermente umido, l’irrorazione deve avvenire ogni due o tre giorni con acqua non calcarea.
Con questi pochi accorgimenti sarà certamente possibile mantenere la salute della pianta per tutto l’arco dell’anno e contribuire così anche alla nobile finalità dell’AIL (Associazione Italiana Leucemie – Linfomi).
Le stelle di Natale infatti, se acquistate nei punti AIL, contribuiscono a finanziare la ricerca scientifica e l’assistenza ai pazienti ematologici di tutto il Paese.
Un’importante iniziativa che l’AIL porta avanti da oltre venti anni. Non soltanto un simbolo natalizio nei teatri, nelle sale da concerto, nei luoghi di cultura, nelle proprie case, ma mezzo attraverso il quale si garantisce un importante aiuto umanitario nel pieno spirito di solidarietà.
Articolo a cura di Massimiliano Negri