Una distesa di rifiuti estesa per circa 7 ettari è stata sequestrata a ridosso della pista dell’aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino. L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma insieme alla Polizia di Frontiera, ha portato al sequestro preventivo d’urgenza di un’area trasformata in una discarica a cielo aperto, poi convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
L’area interessata, che un tempo ospitava l’ex hotel e parcheggio “Alta Quota”, è stata acquisita nel 2023 dal Comune di Roma. Già da tempo versava in stato di abbandono, con numerosi capannoni inutilizzati e senza alcuna attività produttiva. Durante le ispezioni, le forze dell’ordine hanno rinvenuto rifiuti edili, carcasse di automobili e mezzi pesanti, pneumatici e fusti contenenti oli minerali, il tutto esposto agli agenti atmosferici. Una situazione che rischiava di contaminare il terreno, con gravi conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica.
A rendere ancora più delicata la questione è la posizione strategica dell’area, adiacente al lato nord della pista aeroportuale. La presenza dei rifiuti avrebbe potuto interferire con il traffico aereo, rappresentando un potenziale rischio per le operazioni di volo.
Secondo quanto ricostruito, la stessa zona era stata individuata dal Comune di Roma per trasferire 27 attività di autodemolizione attualmente operative nella zona di Centocelle, teatro nel 2022 di un violento incendio che sollevò polemiche sulla gestione dei cosiddetti “sfasciacarrozze”.
Il Comune di Ciampino si era opposto fermamente a questo trasferimento, temendo ricadute ambientali e problemi di sicurezza. Una battaglia che, alla luce del sequestro, sembra aver trovato conferma nella realtà dei fatti.
Un caso che riaccende i riflettori sul degrado di alcune aree urbane e sulla necessità di una pianificazione più attenta e responsabile, soprattutto quando in gioco ci sono la salute dei cittadini e la sicurezza delle infrastrutture strategiche.
Articolo a cura di Francesca Giovannini