Chi scrive è un anziano che già da qualche anno si sente molto discriminato dalla società per la sua età ed è consapevole delle ripercussioni negative sulla salute psichica e fisica di chi subisce questo illogico ostracismo. Si tratta di comportamenti che vengono posti in essere da Assicurazioni, Banche ed altri Enti (TIM) in violazione dell’art.1 della Costituzione che sancisce che ogni cittadino ha pari dignità sociale e che tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge vietando ogni discriminazione.
Anche l’Unione Europea, sensibilizzata al problema, e la Corte europea dei diritti dell’Uomo hanno ribadito recentemente che tutti i cittadini sono uguali ed hanno gli stessi diritti indipendentemente da razza, sesso, religione, età e la discriminazione viola gli articoli 20, 21, e 25 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. Infine nella Costituzione Italiana, all’art 3 comma1, si stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, distinzioni personali e sociali; si precisa inoltre, al secondo comma, che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
È l’ageismo, cioè il comportamento discriminatorio verso gli anziani, che sta sempre maggiormente dilagando e, credetemi, si ripercuote negativamente trattandosi di persone più fragili, rende infelice l’ultimo periodo della propria vita terrena. Non poter chiedere un mutuo, non poter noleggiare un’auto a lungo termine, non poter stipulare un contratto prolungato con una compagnia telefonica per l’acquisto a rate di un telefonino, non potersi assicurare verso le malattie per scaduti limiti di età è una limitazione che rende l’anziano ancora più limitato e fragile.
Recentemente una mia amica, molto sensibile ed altrettanto intelligente, mi confidava che la cosa che l’addolorava maggiormente è sentirsi rifiutata dalla società per sopraggiunti limiti di età. Perché quindi gli anziani, che comunque rappresentano oggi in Italia una grande percentuale, debbono essere discriminati ed essere trattati in modo così limitativo dalla Società?
L’Ageismo è un problema come il razzismo, come la mancanza di parità di genere e va denunciato, l’anziano non deve sentirsi un rifiuto della società sempre più edonistica e cieca.
Lettera al Direttore