Coldiretti Lazio, la voce delle imprese agricole nella nostra regione, si è di recente attivata chiedendo al Comune un’autorizzazione speciale, in tutela dei produttori di nocciole, al fine di aumentare i trattamenti contro le cimici asiatiche.
Le cimici asiatiche di fatto sono un problema già noto ai nostri agricoltori, soprattutto a Viterbo, dove lo scorso anno il drastico calo dei raccolti ha toccato il 40%. Investire il più possibile sulle tecniche di difesa e sui trattamenti per le cimici farà la differenza per impedire la prolificazione dei loro depositi di uova, a ritmi di 400 esemplari alla volta, e il conseguente pericolo su tutti i frutteti regionali e sulle centinaia di specie, coltivate e spontanee, che vengono prese di mira dalle cimici.
La causa di questo pericolo, divenuto presto emergenza regionale, è da attribuirsi al cambiamento climatico e, in particolare, al surriscaldamento, che ha favorito l’arrivo di specie aliene come la cimice asiatica.
Infatti, il letargo di questi insetti avviene d’inverno. Tuttavia, un inverno irregolare con temperature sotto lo zero termico per pochi giorni e picchi di 15°-20°C da gennaio a marzo, ha favorito l’aggregazione e la presenza di cimici autoctone e aliene in stato vitale e riproduttivo, a ritmi molto più veloci del normale.
Sono stati i produttori di nocciole a richiedere l’accelerazione dei trattamenti tramite Coldiretti, ma per la minaccia di questi insetti occorre prestare attenzione anche a meli, peri, ulivi, viti, noci, albicocchi, kiwi, ciliegi e peschi.
Due mesi fa, la Giunta Regionale del Lazio ha approvato, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, un sostegno di 150.000 euro per i prossimi tre anni finalizzato proprio alla lotta contro la cimice asiatica.
I progetti saranno affidati ad Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, con la supervisione della Direzione Regionale Agricoltura.
Quest’attività preventiva sarà fondamentale per salvaguardare la produttività e la competitività dei nostri raccolti, dando la giusta attenzione ad un’area di vitale interesse per la nostra regione e anche per l’intero Paese.
Articolo a cura di Mattia Parravano