A Palazzo Rospigliosi il 14 dicembre dalle 9 alle 12.30 è previsto un incontro con gli studenti e i docenti delle scuole che sarà oggetto di approfondimento sulla figura di Pier Paolo Pasolini.
L’evento, realizzato con il contributo della Regione Lazio e Lazio Crea, si intitola 100 PASOLINI – PASOLINI E I GIOVANI. Previsto l’intervento del Presidente vicario della Regione Lazio Daniele Leodori e del Sindaco del Comune di Zagarolo Emanuela Panzironi; modererà il Presidente dell’Istituzione di Palazzo Rospigliosi Andrea Celeste Peronti.
Al termine del dibattito un gioco a quiz interattivo su Pasolini, confronto e domande con gli studenti e infine una mostra artistica di Mirella Ventura.
Sono trascorsi ormai cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975), egli fu poeta e scrittore ma anche regista e attore ed è considerato tra i maggiori intellettuali del Novecento italiano. Amava vivere la strada, quella di borgata con i giovani malfamati e spesso disturbati.
Il suo giudizio sempre critico nei confronti della borghesia e della nascente società capitalistica, suscitò forti polemiche e non furono da meno quelle generate dalla sua posizione nell’ambito della rivolta del Sessantotto; nella sua celebre lettera in forma di poesia “Il PCI ai giovani” si rivolgeva ai contestatori affermando: “siete in ritardo figli”; una posizione dura nei confronti di quei giovani che per Pasolini sono i figli della borghesia, figli che assomigliano troppo ai loro padri con “quell’occhio cattivo, quella prepotenza e spavalda sicurezza” che li caratterizzava.
In quel 1968 il regista si schiera con i poliziotti e i figli dei poveri in un processo di ripensamento del rapporto tra generazioni, in particolare tra padri e figli. Quei giovani “sessantottini” in rivolta si ribellano ai loro padri, ma sono proprio loro i figli della borghesia che invita pertanto ad abbandonare la contestazione impotente anti istituzionale e anarchica “puritana” invitandoli a tornare al PCI per riprendersi invece le Istituzioni:
“Ma andate, piuttosto, figli, ad assalire Federazioni! Andate ad invadere Cellule! Andate ad occupare gli uffici del Comitato Centrale! Andate, andate ad accamparvi in via delle botteghe oscure!”
La sua è una visione che evidenzia il declino simbolico dell’autorità del padre di fronte al nichilismo del discorso capitalistico, una linea quest’ultima che avrebbe prodotto un cinico dominio del mondo del consumo.