Smettere di fumare non è semplice, e la principale responsabile è la nicotina, una sostanza chimica presente nel fumo di tabacco che agisce come uno stupefacente. Una volta inalata, entra rapidamente nel sistema nervoso centrale, legandosi a specifici recettori cerebrali. Questo legame scatena una serie di reazioni, tra cui il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore associato al piacere e alla gratificazione.
La nicotina crea assuefazione e tolleranza, aumentando progressivamente la quantità necessaria per ottenere gli stessi effetti. Inoltre, provoca una dipendenza fisica e psicologica: il corpo richiede costantemente dopamina, mentre la mente associa il fumo a situazioni di rilassamento o soddisfazione.
Chi smette di fumare affronta una sindrome da astinenza, caratterizzata da sintomi come ansia, depressione, irritabilità e difficoltà di concentrazione. I sintomi raggiungono il picco tra le 48 e le 72 ore dopo l’ultima sigaretta e tendono a diminuire nell’arco di tre settimane.
Fortunatamente esistono numerosi strumenti per aiutare i fumatori a smettere. Tra i più comuni ci sono i farmaci OTC(senza prescrizione), come gomme da masticare e cerotti a base di nicotina (es. Nicorette, Nicopatch), progettati per ridurre i sintomi di astinenza. La terapia prevede una progressiva riduzione del dosaggio fino alla sospensione completa.
Per i casi più complessi sono disponibili farmaci con prescrizione medica come il bupropione (es. Zyban, Elontril), che riduce il desiderio di fumare e i sintomi da astinenza, e la vareniclina, un farmaco di ultima generazione che agisce sui recettori della nicotina, attenuando i sintomi da astinenza e bloccando gli effetti della sigaretta.
Circa il 15% dei fumatori utilizza la sigaretta elettronica per smettere di fumare. Sebbene la sua efficacia sia ancora oggetto di dibattito, è evidente che aiuti a mitigare i sintomi da astinenza riducendo sia la dipendenza chimica che quella psicologica.
Secondo l’ultimo rapporto sul fumo in Italia, il 75% dei fumatori tenta di smettere senza supporto, ma solo il 5% si rivolge a centri antifumo o a specialisti. Tuttavia, il counseling medico può fare la differenza, aumentando significativamente le probabilità di successo.
Smettere di fumare è una sfida che richiede forza di volontà, ma con i giusti strumenti e il supporto di professionisti, è possibile riconquistare la propria salute e lasciarsi alle spalle la dipendenza dal tabacco.
Articolo a cura di Francesca Giovannini