Negli ultimi giorni l’Ospedale dei Castelli di Ariccia ha introdotto misure di isolamento per alcuni pazienti nel reparto di medicina a causa di un aumento di contagi attribuiti al virus H1N1, impropriamente definito da molti “influenza suina”. L’obiettivo principale è garantire la sicurezza dei soggetti più fragili, evitando la diffusione del virus. Per questa ragione, l’accesso ai pazienti è consentito solo con dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, camici e copriscarpe.
L’isolamento non riguarda esclusivamente i pazienti contagiati ma anche altri ricoverati come misura prudenziale.
Il virus H1N1, che circola regolarmente dal 2009, è spesso associato a inutili allarmismi a causa della vecchia definizione di “influenza suina”. Autorità sanitarie e medici sottolineano che non vi sono motivi di preoccupazione fuori dall’ordinario. La situazione all’Ospedale dei Castelli di Ariccia riflette il normale aumento di contagi tipico delle stagioni influenzali, con numeri in linea con quelli pre-pandemici.
Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco il picco delle infezioni influenzali e simil-influenzali è atteso per la fine di gennaio. L’ultimo bollettino ha registrato quasi 7 milioni di contagi dall’inizio della stagione, con un trend in crescita dovuto a un mix di virus, tra cui H3N2, H1N1, e altri virus respiratori.
La prudenza rimane fondamentale. L’Ospedale dei Castelli ha adottato un approccio preventivo per proteggere i pazienti più vulnerabili, senza però trascurare il bisogno di contatto umano. La possibilità di ricevere visite, con tutte le misure di sicurezza necessarie, è essenziale per offrire supporto psicologico e tranquillizzare i ricoverati.
Tuttavia, nonostante le rassicurazioni, sono molteplici le polemiche scaturite sui social dagli utenti per liste d’attesa troppo lunghe o esperienze non proprio positive.
Nel frattempo si attende della nomina di un nuovo Direttore Generale per la Asl Roma 6, dopo le dimissioni del Commissario Straordinario Francesco Marchitelli, il sistema sanitario locale continua a monitorare attentamente la situazione provando a garantire la sicurezza di pazienti e operatori.
Articolo a cura di Francesca Giovannini