Dopo il successo di pubblico della precedente esposizione in primavera, torna a Spazio Mecenate a Roma il maestro Vincenzo Giubba con “Frammenti… e altre storie” dal 17 ottobre al 3 novembre 2024.
In esposizione opere del periodo 2023-2024, un ritorno alla pittura che segna una svolta nella vita artistica di Vincenzo Giubba che affronta temi legati al suo percorso creativo che, per anni, aveva lasciato da parte per dedicarsi all’Accademia Italiana di Arte Moda e Design di Firenze, dallo stesso fondata e diretta per oltre 40 anni e portato a livelli eccelsi.
Riprendendo in mano alcune sue opere che ha frammentato, riducendole nelle loro dimensioni, Giubba si riappropria del passato, rivisitandolo e riproponendo alcuni personaggi e archetipi in chiave contemporanea.
L’uso del bianco nei ritocchi emerge come un simbolo di purificazione e rinnovamento, sottolineando il desiderio dell’artista di proiettare le proprie opere verso nuove dimensioni di significato e interpretazione.
Luca Monti, noto critico d’arte, ha definito la mostra una “retrospettiva e operazione alchemica”, ponendo l’accento sull’aspetto iniziatico e sulla ricerca di una nuova luce che caratterizza il percorso di Giubba.
Ma, come spesso accade, i personaggi, le storie cominciano ad avere una vita propria e così il nuovo periodo lo vede produrre opere piene di ironia, con una simbologia profonda e arcana la cui interpretazione viene lasciata al fruitore.
Un soggetto bendato e giocoso irridente ad una realtà pericolosa e tenebrosa; simbolo dell’uomo di oggi, sempre in equilibrio tra passato e futuro, sempre a galla nonostante i pericoli e gli ostacoli… un eroe del nostro tempo quello rappresentato dal Maestro nelle sue nuove opere.
Come la critica d’arte Maria Chiara Strappaveccia dichiara, riferendosi all’opera di Vincenzo Giubba in esposizione a Roma: “La maniera di Giubba si basa su un processo interiore, su brandelli di memoria e rimandi al passato che vengono continuamente assemblati e disassemblati, ma dietro al caos apparente delle sue pennellate vi è sempre una premeditazione, una precisa volontà compositiva dell’artista.
L’uso del colore deciso e puro, quasi materico, è una delle caratteristiche dello stile di Vincenzo Giubba, che l’adotta per dare forza e vigore ai suoi personaggi, accentuandone alcune caratteristiche e riflessi emotivi e per farli risaltare dal fondo della tela.
Nell’arte di Giubba la realtà diviene oggetto di esperienza, la creazione artistica spunto del “qui e ora”, punto di partenza in cui l’osservatore libera la fantasia, dimora di un’affettività che lega l’io personale dell’artista al mondo, seguendo un’intuitività dell’inconscio e dell’immaginario collettivo.”
Breve Bio di Vincenzo Giubba
Direttamente da Firenze approda a Roma nel 2023, dove vive tuttora, il maestro Vincenzo Giubba.
Nato a Lecce nel 1957, fin da giovanissimo si è interessato alla visual art ed in particolare alla pittura, lavorando anche come grafico, illustratore e designer durante gli anni universitari a Firenze. Laureatosi a pieni voti in architettura (1983) con una tesi sull’arte e l’estetica contemporanea visti come processo di lettura e trasformazione dello spazio fisico, realizza alcune opere di architettura e per alcuni anni insegna materie artistiche.
Nel 1984/85 fonda a Firenze l’Accademia Italiana di Arte Moda e Design, istituto universitario che dirige fino al 2020.
Il rapporto con la creatività giovanile, la creazione di nuovi programmi e metodi finalizzati allo sviluppo della creatività nei vari settori artistici è sempre stata una costante dell’impegno di Giubba, che, con la sua Accademia, ha saputo trasportare l’idea della “bottega d’arte” rinascimentale in un ambito contemporaneo internazionale, pluridisciplinare, multietnico e multiculturale, attirando migliaia di studenti da tutto il mondo e coinvolgendo centinaia di docenti.
Le esperienze disciplinari ed interdisciplinari riguardavano l’arte visiva, la moda, il design, la fotografia, e rispondevano a quelle necessità che erano emerse, dagli anni 80 in poi, di innovazione stilistica, di diversità formale che doveva convivere con la ricerca tecnologica, il marketing, l’avvento delle tecnologie digitali e nondimeno con lo sviluppo della nuova coscienza ecologica.
Lavorando su queste basi, a partire dagli anni 90 in poi, Vincenzo Giubba porta l’istituto ad una collocazione internazionale, apre sedi e promuove nuovi programmi anche all’estero (prima Berlino, poi Bangkok, Skopje, e negli USA, Providence e Philadelphia…) ed una sede a Roma che affianca quella di Firenze. L’attività accademica gli offre inoltre la possibilità di entrare in contatto con artisti, designer e personalità del mondo dell’arte, della moda, del cinema e della cultura. Stilisti del calibro di Vivienne Westwood, Carla Fendi, John Richmond, Ermanno Scervino, Elio Fiorucci, Roberto Capucci, personalità del mondo del cinema come i registi Franco Zeffirelli, James Ivory, lo scenografo da Oscar Gianni Quaranta, artisti come Michelangelo Pistoletto, Silvano Campeggi, il fotografo Oliviero Toscani, gli architetti-designer Andrea Branzi, Alessandro Mendini, e tanti altri si daranno appuntamento all’Accademia, ospiti di eventi concepiti da V. G. e realizzati per dare opportunità ai giovani di entrare in contatto con i maestri. Insieme a Gianni Quaranta elabora a Roma un programma accademico per i nuovi scenografi e costumisti.
In occasione dei suoi eventi artistici e culturali che mettono in luce le possibilità ed i contributi creativi delle nuove generazioni, entra in contatto con critici d’arte di livello internazionale (fra cui Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Francesco Bonami).
Nel 2016 gli viene assegnato il premio internazionale “Le Muse” per la sua attività di sostegno alla creatività giovanile, di promozione culturale ed artistica (Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, Firenze -18 giugno 2016).
In occasione della mostra personale dal titolo “Shared Worlds (mondi condivisi)” tenutasi nel 2023 a Firenze (Florence Art Deposit Gallery), lo stesso artista dichiara: “Per me è un voler sottolineare questo momento, ma è anche un punto, un punto esclamativo rivolto al passato, un punto interrogativo rivolto al futuro, ed è anche uno spazio vuoto, come un profondo respiro consapevole, rivolto al presente.” (dalla cartolina prodotta dalla stessa galleria).
Pubblicazioni
“Percorsi tra la forma e il caos” (R. Massaccesi Ed. 1994)
“Il metodo creativo” (Nardini Editore, 2018)
“Frammenti… e altre storie” è inserita nel programma di Rome Art Week 2024 con un talk con l’artista il 25 ottobre 2024 dalle 17.00 alle 19.00.
Articolo a cura di Stefania Vaghi