sul tema violenza. Ad aprire l’evento insieme alla padrona di casa Chiara Pavoni, il
regista e attore James La Motta, che prima di proiettare il suo corto dal titolo “Abused
Child” ha stravolto la scaletta, dando spunti di riflessione e facendo subito nascere un
dibattito costruttivo, finalizzato alla conoscenza della tematica con il supporto della
psicologa Bruna Rucci e l’avvocata Simona D’Aquilio. Il pubblico attento ed attivo ha
partecipato con grande entusiasmo, soprattutto quando le due dottoresse hanno parlato
del libro “la legge dei padri” di Patric Jean, grande fonte di riflessione e meditazione sulla
tematica violenza e sui misteri legislativi e metri di giudizio, sull’ applicabilità della legge in
ambito familiare e sulla genitorialità, dove il bambino è l’elemento fragile e di contesa in un
nucleo familiare sgretolato e con padri violenti.
Una volta finita la proiezione, tante le domande arrivate al regista, tra le quali: “Perché ti
occupi di questa tematica e la racconti attraverso i tuoi corti?”, “Secondo te, l’Italia è pronta
ad accogliere un altro film da parte tua, contro la violenza sugli uomini?”
La Motta con grande semplicità e spontaneità ha risposto: “Sono terzo figlio, dopo due
sorelle ed una madre, combatto la violenza sulle donne da sempre, vorrei non accadesse
a loro come a tutte le donne in genere”. E alla seconda domanda risponde con: “Ci stiamo
arrivando e noi che siamo artisti abbiamo un grande dovere, quello di fare una giusta
comunicazione e preparaci sulle tematiche da affrontare. Ed eventi come questi non
vanno solo organizzati e promossi il 25 Novembre o l’8 Marzo, ma tutti i giorni!”
La serata è proseguita all’insegna delle letture dei monologhi scritti dal regista, tre
monologhi dove il pubblico è rimasto con il fiato sospeso. Il primo recitato dalla giovane
attrice Carmelita Luciani dal titolo “Mario la ragazza con i tacchi”, che narra la storia di
Maria, una giovane ragazza che fa i conti con la sua vita e sessualità, fino a dichiararsi e
voler diventare madre di una bambina, con una donna e decide di cambiare il suo nome
all’anagrafe in Mario. Ad alternarsi ai monologhi ci sono stati i musicisti Salvatore
Mazzella e Pier Luigi Tosco, in ordine voce e chitarra, che hanno aperto la serata con la
canzone “Donne” di Enzo Gragnaniello, poi è stata la volta della padrona di casa Chiara
Pavoni che ha letto il secondo monologo sempre firmato La Motta dal titolo, “L’altra parte
di me”, con una stupenda interpretazione, ha portato tutti per mano, lungo la vita di una
ragazza che affronta, la violenza domestica e sogna di scappar via con il suo amato
lontano, lontano dove non ci sarà più suo padre. E ancora musica con “Anna Verrà”, di
Pino Daniele ed in chiusura una giovane aspirante attrice Claudia Di Dio, al suo debutto,
che ha dato voce ad uno dei monologhi più realistici, scritti dal regista, dal titolo “Da quella
notte”, dove si narra di una giovane sposa, non amata, da un ricco e potente medico che
la costringe ad accoppiarsi con lui, indossando lingerie delle sue amanti per sentire il loro
profumo e negli attimi di goduria la malmena fino a farle perdere il figlio che lei ha in
grembo. La serata è proseguita con l’ultima performance del duo Mazzella-Tosco con la
canzone “Quanno Chiove” di Pino Daniele, accompagnando al termine l’evento dove c’è
stato un grande applauso per tutti i partecipanti e gli ospiti della serata e dove James La
Motta e Chiara Pavoni hanno promesso al pubblico di riunirsi nuovamente, facendo
sempre class action, ponendosi sempre in prima linea per il sociale, per combattere tutte
le violenze e discriminazioni.