L’esplorazione spaziale, durante il suo sviluppo sempre proiettato verso tecnologie più moderne, deve pensare anche al benessere dell’Universo, del Sistema Solare e di ogni suo pianeta che forse un giorno potrebbe essere la nostra nuova casa.
Per questo dopo un lavoro di circa quattro anni (dal 2020), in Giappone è stato creato il primo satellite al mondo in legno, LignoSat, costruito con pannelli di magnolia.
L’obiettivo è capire come impiegare il legno, visto il fatto che si tratta di un materiale ecosostenibile e a basso costo e testare la sua resilienza nello spazio, la sua capacità di assorbire energia elasticamente quando sottoposto a un carico o a un urto prima di rompersi, e di verificare la possibilità di utilizzarlo sulla Luna.
Il nuovo satellite è stato ideato dai ricercatori dell’Università di Kyoto e la società “Sumitomo Forestry Co.” per un costo totale di circa 190 mila dollari. Ha la forma di un piccolo cubo, lungo circa dieci centimetri e un peso di poco superiore a 0,9 chilogrammi. La sua costruzione sfrutta una tipica tecnica giapponese che evita l’uso di viti e di colla. LignoSat è alimentato grazie a pannelli solari posti al suo esterno.
Il satellite dovrebbe essere inviato nello spazio il prossimo Settembre dagli Stati Uniti, con un razzo vettore di SpaceX, verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), da dove poi verrà messo in orbita.
Dopo il lancio gli scienziati monitoreranno lo stato del legno, la temperatura interna ed esterna al satellite e le prestazioni dei suoi componenti elettronici.
Qualora il legno si mantenesse in buono stato e la temperatura interna di LignoSat consentisse di elaborare i giusti dati, avremmo ridotto il problema causato dai satelliti che rientrano nell’atmosfera: quelli tradizionali rilasciano particelle metalliche nocive; questa nuova invenzione solo vapore acqueo e anidride carbonica, quindi nessun rifiuto spaziale, come spiegato su “Nature” dall’ingegnere e astronauta giapponese Takao Doi.
Articolo a cura di Alessandro Negri