Nel carcere di Velletri, la presenza di microtelefoni e droga continua a destare preoccupazione. L’ultimo sequestro, avvenuto il 27 aprile, ha messo in luce la persistenza di questa criticità, come dichiarato dal coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria.
Non è la prima volta che si verificano episodi del genere. A gennaio, sei telefoni cellulari completi di carica batterie, due fire stick e persino una console portatile erano stati scoperti all’interno delle celle, insieme a una quantità non specificata di sostanze stupefacenti.
In un altro avvenimento sconcertante, avvenuto il 12 marzo, un infermiere in servizio presso la casa circondariale è stato arrestato mentre consegnava droga e telefoni a un detenuto. Questi fatti, nonostante i continui interventi delle forze dell’ordine, evidenziano una situazione critica all’interno del penitenziario.
È cruciale sottolineare che questa problematica non riguarda solo il traffico di droga e telefoni, ma ha anche causato tragedie, come il noto omicidio avvenuto il 19 giugno 2023, quando un detenuto con problemi psichici uccise il suo compagno di cella.
Attualmente, il carcere di Velletri soffre di carenze di personale e sovraffollamento, con una percentuale di detenuti che supera il 150% della sua capacità. Questa situazione richiede interventi urgenti da parte delle autorità competenti.
La FP CGIL Polizia Penitenziaria chiede un aumento del personale e l’implementazione di strumenti tecnologici, come l’impiego di unità cinofile, per contrastare efficacemente il traffico di droga e telefoni nelle carceri.
Questa situazione non può essere sottovalutata. È necessario agire con determinazione per garantire la sicurezza all’interno delle strutture carcerarie e favorire processi di riabilitazione efficaci per i detenuti.
Articolo a cura di Francesca Giovannini