Iniziamo col dire che Il taxi è un servizio di trasporto pubblico non di linea, non indispensabile ma “alternativo” a bus metro e tram, ed “esclusivo”.
Detto questo analizziamo il problema partendo dal dato oggettivo: la carenza di taxi si verifica solo alcuni giorni (es.domenica sera, in occasione di grandi eventi, durante scioperi dei mezzi pubblici di linea, ecc.), in luoghi specifici ( es. Stazione Termini) e in alcuni orari (la sera).
La gogna mediatica che si è scatenata sulla categoria è iniziata un paio di anni fa, guarda un po’, proprio dopo lo sciopero, che ha impedito al Governo di attuare la liberazione selvaggia al grido de “l’Europa lo vole”.
E chi ci avrebbe guadagnato da detta liberalizzazione?
Certamente le multinazionali assetate di business sempre pronte a sfruttare la situazione e sempre protette dall’alto, a seguire le amministrazioni comunali alle quali verrebbe tolto l’onere della gestione dei taxi. E probabilmente, ma questo è un mio cattivo pensiero, qualche amministratore disonesto che si sarebbe potuto far corrompere dalle stesse multinazionali.
Ora cerchiamo di capire il vero motivo che banalmente viene attribuito al numero non adeguato dei taxi in esercizio, ne ho individuati principalmente tre.
Primo: il traffico (parlo principalmente di Roma), abbiamo poche corsie preferenziali, quelle a disposizione invase perlopiù da monopattini, biciclette, carico e scarico merci, ecc. Lavori in corso interminabili. Negligenza ed incuria di tutti i frequentatori della strada con parcheggi anche in terza fila, ecc. insomma tempi di percorrenza sui 4/5 km l’ora.
Secondo: i mezzi pubblici carenti, inadeguati, insufficienti, spesso introvabili che obbligano una grossa fetta di utenza ad orientarsi appunto verso l’unica alternativa possibile appunto i taxi che vanno a supplire tali inadempienze.
Terzo: le tariffe inadeguate ferme a più di quindici anni fa, considerato l’aumento di tutti i costi di gestione di un taxi, non ultimo l’ esagerato costo del carburante, si comprende come un adeguamento consistente dell’attuale tariffa si ritenga necessario, pensate che a volte il costo della corsa è più basso dell’utilizzo del bus o della metro, (es. una tipica corsa, da stazione Termini a qualsiasi albergo situato nel centro storico della capitale può costare per quattro persone più bagaglio dai sei ai sette euro) è troppo bassa.
Questo chiaramente a vantaggio proprio di un utenza diciamo “abusiva” a discapito di una utenza che apprezzerebbe il privilegio di avere un taxi “esclusivo” a disposizione pagandolo adeguatamente.
Fare tutte e tre le cose non è facile, si potrebbe però iniziare da quella piu semplice ed immediata, la terza per migliorare notevolmente il problema se non addirittura risolverlo completamente.
A cascata se ne risolverebbe subito un altro che tanto viene sbandierato dai media di tutta Italia, il tassista “truffatore”, quello che viene sbattuto in prima pagina a rappresentare un’intera categoria, colui che si arrangia come può offrendo il proprio servizio ad un costo più consono e non in linea con la tariffa tassametrica (quella incriminata).
Tanto altro si potrebbe scrivere ma mi fermo qui e resto a disposizione per ulteriori approfondimenti e chiarimenti in merito.
Articolo a cura di un nostro lettore