Un recente studio dell’Inrix (società privata con sede a Washington) rivela quanto tempi ci troviamo imbottigliati nel traffico delle grandi città.
Nel nostro caso, Roma, parliamo di oltre 100 ore all’anno (più di 4 giorni) nelle quali ci troviamo nel bel mezzo delle code automobilistiche della capitale guidando ad una velocità media di 20,92 Km/h.
Dati che fanno riflettere e che sono il frutto di studi basati sulla posizione, software analitici e condizioni del traffico in tempo reale; l’organizzazione misura anche la quantità di tempo percorso e i costi pro capite causati dai ritardi, interessante poi la classifica Inrix delle città più trafficate al mondo.
Alcune città, proprio a causa del traffico, diventano invivibili e parte della popolazione si riversa in periferia che progressivamente diventa più affollata costituendo, nel nostro caso, l’area metropolitana di Roma.
Il traffico è diventato uno degli aspetti di vita quotidiana con il quale inevitabilmente l’uomo deve convivere, una convivenza che impone dei sacrifici e delle limitazioni personali e professionali.
Secondo l’ultimo aggiornamento della suddetta società statunitense Bogotà, in Colombia, è la città più congestionata del mondo e l’Europa è il continente che vanta più città nella Top 20.
Dopo Bogotà, Rio de Janeiro, Città del Messico, Istanbul e San Paolo, poi al sesto, settimo e ottavo posto, tra le città più trafficate nella classifica mondiale, Roma, Parigi e Londra.
Un triste primato anche per diversi fattori di inquinamento acustico e ambientale.
Bisognerebbe incentivare ulteriormente il cittadino all’uso dei mezzi pubblici attraverso delle politiche mirate che possano favorirne la scelta: incremento del numero delle corse, comfort dei passeggeri, agevolazione sugli abbonamenti dei pendolari, corsie preferenziali, capillare copertura territoriale dei servizi di trasporto pubblico.
Un’altra risorsa importante potrebbe essere rappresentata dal lavoro ibrido o da remoto.
Ci auguriamo che in futuro il grado di congestione delle automobili possa ridursi migliorando la qualità della vita della popolazione e dell’ambiente nel quale vive.