Un-due-cha-cha-cha… e tra una figura e una piroetta, ci curiamo. Facile come un passo base.
È possibile? La scienza ci dice di sì.
Il ballo e la danza sono preziosi alleati della nostra salute e vanno considerati come una vera e propria medicina per il corpo e per la mente.
La danza non è solo un’attività sportiva, ma una vera passione e una forma di divertimento utile anche a scaricare lo stress, tenersi in forma e, al tempo stesso, passare qualche ora piacevole in compagnia di altre persone. Se volessimo darne una definizione “scientifica”, la danza può essere riassunta come una serie di movimenti solitamente eseguiti con la musica. Tuttavia, la danza è molto di più di questo.
In effetti, essa è un’attività multidimensionale e multisensoriale, che unisce l’attività fisica alla stimolazione uditiva, visiva e sensoriale, all’esperienza musicale, all’interazione sociale, alla memoria, alla capacità di espressione e interazione. Questa disciplina si rivela, quindi, ricca di benefici anche per la salute.
Una ricerca condotta dall’Albert Einstein College of Medicine di New York, evidenzia i benefici del ballo, non solo per il nostro fisico ma anche per la nostra mente e spiega che questa attività ci aiuta a ridurre lo stress, aumenta il livello di serotonina e dona un generale senso di benessere.
La danza è euforizzante: il movimento e la musica, infatti, aiutano a elevare il livello di endorfine nel sangue, le sostanze che danno il buonumore, e aiuta a vincere la timidezza e ad esprimere la propria creatività e la propria personalità. Ha quindi una valenza positiva anche dal punto di vista sociale.
Danzare porta benefici su tutto l’organismo anche dal punto di vista fisico, tanto che in Gran Bretagna viene prescritto come antidoto all‘obesità: con il ballo, infatti, si bruciano dalle 200 alle 450 calorie all’ora ed essendo un esercizio aerobico, migliora l’ossigenazione di tutto l’organismo e ci consente di mantenere un buon tono muscolare.
Il ballo potenzia l’equilibrio poiché per ballare è necessario mantenere la postura corretta. Il ballo come terapia funziona in modo quasi automatico: senza accorgersene, il paziente si sottopone a un esercizio molto efficace che aiuta a mantenere l’equilibrio anche in altre situazioni.
Così come per l’equilibrio, anche il controllo muscolare e la coordinazione vengono continuamente sollecitati. L’esercizio richiesto per ottenere postura corretta durante il ballo tonifica i muscoli e contribuisce a mantenerla anche nella vita quotidiana. Può essere utile anche come coadiuvante nella terapia per chi soffre di patologie alla schiena. Gli ambiti di applicazione della danza a scopo terapeutico oggi sono molti e sono costantemente in aumento, grazie ai buoni risultati che si sono riscontrati. In particolare si sono ottenuti esiti positivi in ambito fisioterapico, nella cura di alcune patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e nella riabilitazione cardiologica.
A seconda della patologia di cui si soffre, possono essere consigliati tipi di balli diversi; i balli più usati sono il tango e il valzer.
A partire dalle prime evidenze scientifiche, raccolte negli anni ’80, numerosi studi hanno dimostrato che la danza è una risorsa importantissima per le persone con Parkinson: il ballo, infatti, mira a migliorare il movimento, il benessere e la qualità della vita di questi pazienti, nonché il loro impegno nelle relazioni sociali e in generale la capacità di esercizio.
Inoltre la danza è una disciplina che consente l’espressione creativa: per questo la danza può distogliere l’attenzione dalla malattia, facendo focalizzare i pazienti sui propri movimenti, sulla musica e sulla connessione sociale. L’uso della musica, poi, sembrerebbe aumentare il rilascio di dopamina, contribuendo in questo modo a migliorare i sintomi dovuti al Parkinson. Questo avverrebbe grazie all’associazione mentale da parte del paziente al divertimento anziché all’ambiente sanitario: una attività immaginativa che permetterebbe di interpretare la riabilitazione in maniera notevolmente più piacevole ed efficace.
Queste caratteristiche benefiche, seppur in misura diversa, si ritrovano in tutti i tipi di danza: da quelle più accademiche come la danza classica o contemporanea, a quelle tradizionali come le danze irlandesi, ai balli di gruppo o in coppia, come il foxtrot e il tango.
Riassumendo: va bene tutto, purché si danzi!
Un’altra importante applicazione della danza in ambito terapeutico riguarda la riabilitazione cardiologica, a condizione che vengano utilizzati balli a basso impatto. Anche in questo caso, il tango è uno dei balli prediletti dai medici, ma vengono usati anche il liscio e il valzer. Per quanto riguarda la riabilitazione cardiologica, i vantaggi nascono dalla carica positiva che il ballo porta ai pazienti. Questi sono invogliati a esercitarsi in modo dolce ottenendo importanti riscontri a vari livelli: dalla regolazione pressoria alla diminuzione dei livelli di colesterolo nel sangue. Uno studio dell’università di Houston avrebbe dimostrato come il ballo liscio sia un’ottima prevenzione per patologie cardiache come l’infarto. I progetti che includono il ballo come terapia, in abbinamento alle terapie di riabilitazione più classiche, sono sempre più numerosi e diffusi su tutto il territorio. La danza è un’attività motoria che, senza controindicazioni e indipendentemente dall’età e dal sesso, divertendo, rende più elastici, tonici e asciutti. Allora, come prescrizione odierna, non posso far altro che incitarvi a scendere tutti in pista!
Dr Valentina Buonuomo
Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Pediatrica
Medico di Medicina Generale