La morte della “Lollo” ha rievocato una felice epoca del cinema italiano. Luigia Lollobrigida, nata in Ciociaria, è stata un’artista assurta a fama mondiale ed è stata una delle poche attrici italiane a imporsi a Hollywood, tanto da meritare una stella nella famosa Walk of Fame. Vanta 10 premi di tutto rispetto in Europa, 1 nomination per il Golden Globe con il film Buonasera, signora Campbell e un’altra nominationper la serie televisiva Falcon Crest.
La grande Lollo ha avuto una vita intensa e ha voluto cimentarsi in altre forme artistiche, la fotografia e la scultura, con risultati più che apprezzabili.
Ma a parte il doveroso tributo a questa poliedrica artista, cerchiamo di individuare qual è il legame tra la Ciociaria e Cinecittà . E Hollywood stessa. Le scoperte sono sensazionali.
I nomi di artisti italiani comunemente associati alla Ciociaria sono 3 e tutti al maschile : il grande De Sica, nato a Sora dove disse di aver trascorso “la sua prima giovinezza in aristocratica povertà”. Seguito da Mastroianni, nato a Fontana Liri e Manfredi, nato a Castro dei Volsci, il quale , grazie alla macchietta del barista di Ceccano a Canzonissima, coniò la famosa frase:
“fusse che fusse la vorta bbona”, un detto che ogni tanto ancora sentiamo in giro.
E non va dimenticata Lia Tanzi, ottima doppiatrice di vecchia scuola. Non possono mancare all’appello i fratelli Bragaglia, entrambi registi e il grande musicista Severino Gazzelloni.
Ma vediamo cosa Hollywood deve alla Ciociaria in tempi più recenti, a quanto pare ben nove Oscar assegnati al film Il paziente inglese per la regia di Anthony Minghella, figlio di due italiani di Cervaro. E se scaviamo più a fondo, scopriamo che i genitori di Alberto Sordi erano di Sgurgola e Valmontone e i genitori del regista Luigi Magni erano di Anagni e Ceprano. Anche Giuliano Gemma è di origini cepranesi. Finiamo col rendere omaggio a un film nato dalla sinergia di due grandi nomi: La Ciociara con De Sica regista e la Loren protagonista. A lei fu assegnato l’Oscar come migliore protagonista femminile e il film vinse anche il Golden Globe come miglior film straniero.
Oggi è un cult anche perché affronta un tema scabroso, le marocchinate, atti di stupro autorizzati e perpetrati sulle popolazioni dei monti Aurunci. Umiliazione e dolore patiti da gente inerme che, durante la seconda guerra mondiale, dovette subire violenze e barbarie di ogni tipo. Un inqualificabile “premio” concesso alle truppe coloniali francesi marocchine per il ruolo svolto nella liberazione dal nazifascismo. E De Sica scelse gli scenari fra Itri, Fondi e le alture del Parco dei Monti Aurunci, geograficamente ciociari, pur se appartenenti alla provincia di Latina.
In onore al Maestro elenchiamo i riconoscimenti tributati a De Sica al di fuori dell’Italia, senza contare i riconoscimenti in patria. Candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo nel film Addio alle armi. Sciuscià fu la prima pellicola ad aggiudicarsi l’Oscar onorario come miglior film in lingua straniera. Ladri di biciclette è al 55mo posto nella classifica mondiale dei film del XX secolo. Ieri, Oggi e Domani, premio Oscar come miglior film straniero. Il giardino dei Finzi Contini, nomination all’Oscar come miglior film straniero. Una nomination per la migliore sceneggiatura originale al film Il Generale della Rovere con De Sica protagonista. E ancora per la sua regia il film Il Tetto candidato come miglior film straniero dal National Board of Review of Motion Pictures.
Melania Baccaro – Regista