Il 1943 è stato l’anno più critico e più drammatico degli anni di guerra: l’inizio della disfatta nazista e fascista con l’abbandono dell’Africa e la ritirata in Russia, lo sbarco angloamericano in Sicilia, la rivolta del Gran Consiglio del fascismo contro Mussolini, il colpo di stato monarchico, l’arresto del Duce e poi la sua liberazione, l’armistizio, la fuga da Roma del re e del governo, lo sfascio dell’esercito italiano, la deportazione in Germania di 800.000 soldati italiani, la nascita della Repubblica Sociale, l’inizio della Resistenza antifascista e della guerra civile nell’Italia del Centro e del Nord.
I romani quell’anno lo ricorderanno per il bombardamento su San Lorenzo il 19 luglio e il rastrellamento degli ebrei del Ghetto di Roma il 16 ottobre.
Il Circolo Culturale Prenestino “Roberto Simeoni” a 80 anni di distanza ripercorre alcuni momenti di quella storia con una serie di eventi iniziata lo scorso anno con il ricordo della deportazione dei carabinieri il 7 ottobre presentando il libro di Maurizio Piccirilli “Carabinieri. Kaputt!”
Anche nel 2023 prosegue questo viaggio a partire dal 29 Gennaio alle ore 16.00 presso la Sala Convegni dell’Albergo Stella di Palestrina dove si terrà la presentazione del libro di Clara e Silvia Wachsberger “L’Interprete” e si celebrerà la Giornata della Memoria.
A Primavera il Circolo Culturale Prenestino “Roberto Simeoni” visiterà prima la Risiera di San Sabba a Trieste e poi la Sinagoga, il Museo Ebraico Romano e il Ghetto di Roma nella capitale.
A Ottobre verrà ricordata la deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz di 1.023 rastrellati nel Ghetto di Roma il 16 ottobre 1943. Soltanto 16 di loro sopravvissero: una sola donna, Settimia Spizzichino, e 15 uomini, tra questi Arminio Wachsberger, l’Interprete di Menghele, il dottor morte.
Il Circolo Simeoni con questo percorso intende tenere viva la narrazione di un periodo tragico della nostra storia affinché la memoria della Shoah non sia un insegnamento per i soli ebrei, ma diventi sempre più importante per tutti, affinché il male che ci ha colpito non si ripeta per nessun essere umano. Narrare la Shoah deve avere la funzione di prevenire altri possibili genocidi, anche quando questi non ci riguardano. Vediamo in molte parti del mondo risorgere pensieri antisemiti, ma dobbiamo anche essere consapevoli che la lotta all’antisemitismo non è solo un problema del popolo ebraico ma è un problema di tutti. Lo è l’antisemitismo come lo è il razzismo. La lotta all’antisemitismo come al razzismo si vince solo se riusciremo a costruire un pensiero che coinvolga il maggior numero di persone.
Roberto Papa
Responsabile Culturale
Circolo Culturale Prenestino “Roberto Simeoni”