I festeggiamenti di Sant’Antonio Abate rappresentano una giornata all’insegna della fede e delle tradizioni popolari che si rinnova ogni anno il 17 Gennaio in tantissime città italiane.
Sant’Antonio Abate è considerato uno dei più illustri eremiti nella storia della Chiesa.
A soli vent’anni abbandonò ogni suo avere per vivere in una plaga deserta e successivamente sulle rive del Mar Rosso, dove fece vita anacoretica per tutta la sua vita. Da lui accorsero pellegrini e bisognosi di tutto l’Oriente vista la sua grande fama di santità, persino Costantino e i suoi figli cercarono da lui consiglio, le gesta di Sant’Antonio furono narrate da un suo discepolo, Sant’Atanasio, che ne fece crescere la fama.
Solo in due occasioni Sant’Antonio lasciò la vita da eremita, la prima per confortare i Cristiani di Alessandria che subivano persecuzioni da Massimino Daia, la seconda, su richiesta del suo discepolo Atanasio, per esortare i Cristiani alla fedeltà verso il Concilio di Nicea.
Considerato protettore degli animali è rappresentato, nell’iconografia, circondato da bestie (maiale, cane, pecora, conigli, ecc).
Tornando ai festeggiamenti di questa festività è consuetudine celebrarlo con la benedizione degli animali ma anche con cortei di mulattieri, carrettieri, bovari, macchine agricole, sbandieratori e accensione dei falò (oltre alle varie degustazioni dei prodotti tipici locali o polentate/itinerari gastronomici).
Nel Lazio sono moltissimi i Comuni che si accingono, in questi giorni, a festeggiare il “Santo degli Animali”: Anagni, Cerveteri, Monte Compatri, Mentana, Monterotondo, Montorio Romano, Nettuno, Palestrina, Poli, Rocca Priora, Santa Marinella, Zagarolo, Valmontone, Velletri, ecc.
Per scoprire il programma delle festività dei singoli Comuni vi invitiamo a visitare i relativi canali istituzionali.