Nelle scuole, nei giorni scorsi, è stata diffusa una circolare che limita fortemente l’uso del cellulare.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dichiara:
“confermato il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, a cui è prioritario restituire autorevolezza.”
Già in un nostro precedente articolo erano stati messi in evidenza alcuni aspetti deleteri per la persona nell’uso del cellulare, tra questi l’isolamento e la solitudine.
Spiegava il dottor Piero Negri già primario del reparto di pediatria presso diversi poli ospedalieri:
“Il coro di proteste verso la decisione del Governo, considerata una limitazione alla libertà individuale. L’episodio dimostra come la maggioranza dei nostri giovani sia dipendente dal telefonino non tollera la separazione da esso. La mancanza del cellulare crea segni di dipendenza patologica come rapidi cambi d’umore, insonnia ed alterazione della realtà. Il ragazzo si isola ed è continuamente in contatto con il telefono. Se il genitore lo riprende altera la realtà. Diviene violento o vittima e si isola sempre maggiormente. Rinuncia allo sport, agli amici e rimane sempre più solo, con il suo cellulare.”
Pertanto riteniamo giusta la decisione del Ministro nel consentire l’uso del cellulare esclusivamente per finalità didattiche.
Si tratta di un invito al senso di responsabilità e nessuno scandalo, una circolare indispensabile al buon funzionamento delle attività didattiche ma non affatto nuova.
Rimane in effetti il problema dell’assenza di sanzioni per gli istituti che non si adeguano al provvedimento in quanto la Direttiva Ministeriale 104 del 2007 già vietava l’utilizzo del cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche, una disposizione mai rispettata nelle scuole fin da allora.
Il Codacons invita così i genitori a segnalare all’associazione le scuole che non fanno rispettare i divieti sull’uso dei telefonini in classe, e denuncerà i presidi alle Procure per inosservanza dei provvedimenti delle autorità.
Massimiliano Negri